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Il diario di una cameriera |
Titolo originale |
Le Journal d'une femme de chambre |
Altri titoli |
Diario di una cameriera,
Le memorie d'una cameriera,
Memorie di una cameriera,
Le memoria licenziose di una cameriera |
Edizione francese del 1915 |
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Autore |
Octave
Mirbeau |
Sottogenere |
realista, critica sociale |
Ambientazione |
Normandia e Parigi, anni
1890 |
Protagonisti |
la cameriera Célestine |
Il diario di una cameriera, pubblicato in Italia anche
con i titoli Diario di una cameriera, Le memorie d'una
cameriera, Memorie di una cameriera, Le
memorie licenziose di una cameriera (Le Journal d'une femme
de chambre) è un romanzo francese di Octave Mirbeau, pubblicato nel
luglio 1900.
Commento
Le memorie d'una cameriera, 1901
Mirbeau dà la parola ad una cameriera, Celestina (Célestine), cosa che in se stessa è sovversiva, e attraverso il suo sguardo lucido
ci fa vedere il mondo ripugnante dei potenti e della gente "per bene"; durante
questo sordido viaggio nelle case borghesi viste dalle cucine, ci fa scoprire il lato oscuro della società
francese della Belle Époque :
« Ah ! posso vantarmi di averne viste di case, di facce, di anime nere... e non è finita...
visto il modo, veramente straordinario, vertiginoso, in cui mi sono avvicendata, qui e là, di volta in volta, dalle case agli uffici e dagli
uffici alle case, dal bois de Boulogne alla Bastiglia, dall'observatoire
a Montmartre, dai Ternes ai Gobelins, dappertutto, senza potermi mai fermare da nessuna parte. »
Il romanziere strappa la maschera di rispettabilità delle classi dominanti, e denuncia la scandalosa condizione dei domestici, forma moderna della schiavitù. La nausea dei lettori dovrebbe spingerli alla ribellione contro una società putrida,
dove i poveri sono implacabilmente schiacciati dai ricchi.
Jean Launois, 1935
Celestina
* Le tribolazioni di una cameriera
Celestina (Célestine), nata a Audierne (Bretagna), è la figlia di un marinaio.
Rimasta orfana molto giovane, è stata deflorata all'età di dodici anni
dallo schifoso Cléophas Biscouille, in cambio di un arancio. Siccome ha
lavorato a Parigi nelle famiglie più onorevoli della “gente per bene”,
ha acquisito buone maniere, ha imparato a vestirsi con eleganza e parla
correttamente il francese. Il suo sguardo ed il suo acuto senso dell’osservazione
le hanno permesso di scoprire le « bozze morali » dei ricchi, e
si serve del suo diario per vendicarsi delle sue umiliazioni, strappando
la maschera di rispettabilità delle classi dominanti e rivelando le loro
anime sporche : « Non è colpa mia se le loro anime, spogliate dei
loro veli, spirano un forte odore di putredine. »
All'inizio del romanzo, Celestina è appena arrivata nella casa dei Lanlaire,
in un villaggio de Normandia, Le Mesnil-Roy, dove si annoia dolorosamente. La
sua unica distrazione, la domenica, è di ascoltare i pettegolezzi del
villaggio in una merceria sudicia e di chiacchierare con Rose (Rosa),
la serva-padrona del ridicolo e grottesco capitano Mauger, vecino della
casa dei Lanlaire. Dopo la morte repentina di Rose, Mauger propone a
Celestina di prendere il posto di Rose e di vivere con lui, ma lei lo
respinge con disprezzo. A poco a poco, invece, Celestina è affascinata
dalla misteriosa figura di Joseph (Giuseppe), il giardiniere-cocchiere,
sadico e fanaticamente antisemita. Finalmente, va vivere con lui a Cherbourg,
lo sposa e si dice pronta a seguirlo « fino all’omicidio ». Padrona
del « petit café » frequentato dai nazionalisti della città, Celestina
è diventata una borghese che strapazza le sue ancelle come lei è stata
strapazzata soletamente dalle sue padrone nel passato...
* Un essere doppio
Celestina è un personaggio complesso. Da un lato, gode la stessa lucidità
di Octave Mirbeau, quando critica la società del suo tempo, ed anche il
suo stile, perché il romanziere si frega della credibilità romanzesca.
Ma pertanto non si deve concludere che la diarista è il portavoce del
romanziere, perché Celestina obbedisce alla propria logica del suo carattere.
Le sue molteplici contraddizioni, sconcertanti per il lettore, rendono
difficile l’adesione a tutti i suoi discorsi :
- Mentre denuncia continuamente le turpitudini dei suoi
padroni, ciò nonostante è sensibile alla rispettabilità che conferisconi
i milioni dei Lanlaire.
- Benché sia sessualmente libera e pronta a godere
tutti i piaceri, pertanto considera tante pratiche sessuali dei ricchi
come « porcherie ».
- Mentre non ha nessuna illusione sulla Chiesa cattolica,
scrive che, nel fondo del suo cuore, c’è ancora un po’ della fede infantile.
- Dopo avere denunciato lo sfruttamento e le umiliazioni
dei servi, diventa una padrona prepotente colle proprie cameriere.
- Mentre è assetata di giustizia, si mostra indifferente
al destino patetico di Alfred Dreyfus e, alla fine, diventa complice
di un ladro, Joseph (Giuseppe), che, secondo lei, ha violato ed ucciso
una fanciulla.
Pessimista, Mirbeau ci fa capire che, se persino la lucida Celestina
non è capace di dare un contenuto positivo alla sua rivolta e si rassegna
a salire la scala sociale, invece di rovesciare un ordine sociale profondamente
ingiusto, allora non si deve aspettare niente dalla massa degli oppressi
e degli sfruttati.
Colle sue contraddizioni, Celestino illustra il pessimismo del romanziere,
che non crede nell'onnipotenza della ragione sul comportamento umano e
non giudica l'uomo capace di lottare contro la « legge del assassinio
» regnante nella natura e nella società.
La dedica
Octave Mirbeau dedica il libro a Jules Huret e ne sintetizza così il contenuto
[2]:
(FR)
À MONSIEUR JULES HURET
Mon cher ami,
En tête de ces pages, j'ai voulu, pour deux raisons très fortes
et très précises, inscrire votre nom. D'abord, pour que vous sachiez
combien votre nom m'est cher. Ensuite,—je le dis avec un tranquille
orgueil,—parce que vous aimerez ce livre. Et ce livre, malgré tous
ses défauts, vous l'aimerez, parce que c'est un livre sans hypocrisie,
parce que c'est de la vie, et de la vie comme nous la comprenons,
vous et moi... J'ai toujours présentes à l'esprit, mon cher Huret,
beaucoup des figures, si étrangement humaines, que vous fîtes défiler
dans une longue suite d'études sociales et littéraires. Elles me
hantent. C'est que nul mieux que vous, et plus profondément que
vous, n'a senti, devant les masques humains, cette tristesse et
ce comique d'être un homme... Tristesse qui fait rire, comique qui
fait pleurer les âmes hautes, puissiez-vous les retrouver ici... |
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(IT)
Al signor Jules Huret
Caro amico,
ho voluto che il suo nome aprisse queste pagine per una serie di
ragioni molto importanti e precise. Innanzitutto perché desidero
che lei sappia quanto mi è caro il suo nome. E poi - lo dico con
sereno orgoglio - perché questo libro le piacerà. E le piacerà perché,
pur con tutti i suoi difetti, è un libro senza ipocrisia, perché
è fatto di vita, e di vita quale lei ed io la concepiamo... Ho sempre
in mente, caro Huret, le figure così varie e così straordinariamente
umane che lei ha fatto sfilare in una lunga serie di studi sociali
e letterari. Ne sono ossessionato. Nessuno meglio di lei, e più
profondamente di lei, ha infatti sentito, davanti alle maschere
umane, la tristezza e la comicità di essere uomini... Quella tristezza
che fa ridere, quella comicità che fa piangere le anime nobili,
possa lei ritrovarla qui. |
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Adattamenti
• Adattamenti cinematografici
Quattro liberi adattamenti cinematografici sono stati realizzati da Martov (1916),
Jean Renoir (1946, Luis Buñuel (1964) e Benoît Jacquot (2015) :
* Дневник
горничной
(“dievnik gornitchnoï”), regia di M. Martov, 1916, film realizzato nella Russia.
* The Diary of a Chambermaid, 1946, regia di Jean Renoir, film americano realizzato negli Stati Uniti.
* Le Journal d'une femme de chambre, 1964, regia
di Luis Buñuel, film francese con Jeanne Moreau (foto), Michel Piccoli e Georges Géret.
* Journal d'une femme de chambre (2015), regia di Benoît Jacquot, film francese, con Léa Seydoux (foto) e Vincent Lindon.
• Adattamenti teatrali
In Francia, gli adattamenti teatrali sono innumerevoli. Ce ne sono stati anche in Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Polonia,
Germania, Lussemburgo, Bulgaria, Argentina, Stati Uniti ed Italia.
Le quattro Celestina italiane sono Valeria Valerie, (1991-1992), Anna
Maria Guarnieri (1999-2003, foto), Antonella Maddalena (2011) e Barbara
Cracchiolo (2018, foto).
Traduzioni
Traduzione del 2015
* Dal 1901 al 2000 sono state pubblicate tredici traduzioni italiane
del diario di Celestina, alcune sono intitolate Le Memorie di una cameriera.
La prima traduzione (Salani, 1901) era anonima. Tampoco quella di Florini
(1945) e quella della Conchiglia (1966). Gli altri traduttori sono Jolanda
Gianoli (1936), Mario Ajres-Lia (1970, 1986, 1993 e 1994), Augusto Servatelli
(1973), Roberta Maccagnani (1982), Anna Franchi (1988) e Luisa Moscardini
(2015).
Traduzione del 1936
* Per le traduzioni in altre lingue, vedere Pierre
Michel, Bibliographie
d’Octave Mirbeau, Société Octave Mirbeau, 914 pagine ;
e Octave Mirbeau
en toutes langues, Société Octave Mirbeau, 2018, 232 pagine.
Bibliografia e collegamenti esterni
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(FR) Octave
Mirbeau, Le
Journal d'une femme de chambre, Éditions du Boucher, 2003.
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(EN) Emily Apter, Feminizing the Fetish - Psychoanalysis and Narrative
obsession in Turn-of-the-Century France, Cornell University Press,
Ithaca, 1991, p. 176-183 e 192-209.
-
(IT) Enrico Badellino, Introduzione
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journal intime d’une femme de chambre », Cahiers
Octave Mirbeau, n° 8, 2001, p.
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construction de la voix de la domestique en rapport et en lutte avec
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-
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(FR) Maria Carrilho-Jézéquel, « La
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-
(FR) Serge Duret, « Le
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-
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in stone, 1977) et Chanson douce de Leïla Slimani (2016)
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(FR) Robert Ziegler, « Le perroquet, le chien et l’homme dans Le Journal d’une
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